HASHTAG
È una nostra metodologia applicabile a svariati contesti definiti di “disagio giovanile”, che mira ad affrontare specifici problemi in modo nuovo. Prevede la messa in rete (in modo integrato e cooperativo) di tutti gli enti e attori preposti a contrastare quel disagio, facendoli co-progettare soluzioni (secondo un processo peer to peer e orizzontale) in team con gli stessi giovani che vivono quel disagio. Azioni di informazione, educazione non formale, servizi concreti e comunicazione innovativa concorrono a generare un cambiamento al contempo sociale e culturale rispetto a quel problema, modificandolo dal basso. I giovani, da destinatari diretti delle azioni, divengono protagonisti attivi del cambiamento sociale, culturale e comportamentale di contrasto a quel problema.
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ONCE APP ON A TIME
È un progetto di sviluppo locale di contrasto al fenomeno dei borghi fantasma, paesi e città in avanzato stato di spopolamento. Il progetto impianta un laboratorio permanente nei luoghi di intervento e attiva un connubio tra abitanti e creativi chiamati a co-progettare, a partire dalle specificità locali, interventi di rigenerazione sociale ed economica. Gli abitanti offrono ospitalità gratuita nelle case disabitate dei borghi e in cambio ricevono idee e aiuto per realizzare un progetto di sviluppo realistico, efficace e rispettoso delle specificità locali, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
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SU ICHINATU
È un progetto pilota che mira ad affrontare in modo nuovo uno dei maggiori problemi riscontrati nell’attuazione dei processi di sviluppo locale: la mancanza di dialogo e coordinazione tra gli enti preposti allo sviluppo territoriale e i cittadini residenti. Attraverso l’insediamento di presidi di co-progettazione temporanei i cittadini ricevono l’aiuto di esperti che supportano processi di ideazione e strutturazione di soluzioni concrete ai disagi della comunità, facilitando al contempo il dialogo con le istituzioni locali e la creazione di azioni organiche e condivise di progettazione e sviluppo.
PAESE DIFFUSO
Il rapporto con la tradizione, quando quest’ultima è gravemente minacciata dalle istanze della globalizzazione, produce paura, chiusura verso l’esterno, campanilismo e integralismo, fenomeni che, invece di proteggerla, aiutano a decretarne la fine. Come fare a intervenire in simili contesti per invertire questa tendenza?
Paese diffuso è una possibile risposta: realizzare un distretto amministrativo allargato a più Comuni limitrofi sostenuto da una nuova cultura diffusa di cittadinanza attiva. Una serie di azioni, servizi e strutture ripensate secondo questa logica concorrono a innescare processi virtuosi e innovativi di governance locale capaci di spendere senza paura la tradizione per generare al contempo appartenenza, inclusione e sviluppo.
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LINEA CORTA
Fare innovazione con la tradizione riattivando e innovando micro-filiere agroalimentari di prodotti tipici locali.
Incentivare, grazie anche alle nuove tecnologie, l’economia circolare, solidale e sostenibile dei territori agricoli marginali in abbandono, valorizzandone le potenzialità produttive e le specificità locali intervenendo sulle filiere di alcuni prodotti tipici dell’agroalimentare e/o dell’artigianato.